Artrosi anca

Artrosi anca: impariamo a conoscerla meglio

L’artrosi anca rappresenta una delle patologie articolari degenerative più frequenti in ambito ortopedico, interessando una elevata percentuale della popolazione soprattutto in età geriatrica. La comprensione dei meccanismi fisiopatologici alla base di tale condizione risulta importante al fine di una corretta gestione della stessa.

 

Questa si fonda principalmente sui processi degenerativi a carico della cartilagine articolare acetabolare e della testa del femore, con successivo sfregamento osseo responsabile di dolore e limitazioni funzionali. Conoscere nel dettaglio la progressione di questi fenomeni degenerativi, nonché i fattori di rischio correlati, permette di riconoscere in maniera tempestiva i primi sintomi dell’artrosi anca.

Ciò risulta fondamentale al fine di intervenire in fase iniziale attraverso strategie conservative volte a ridurre la sintomatologia e rallentare l’evoluzione della patologia, come ad esempio la fisioterapia e l’utilizzo di ausili. Una diagnosi precoce dell’artrosi anca consente dunque di ottimizzare la presa in carico del paziente e la gestione clinica della condizione.

 

Artrosi anca: le cause più comuni

L’artrosi anca rappresenta una delle patologie degenerative articolari più diffuse, determinata principalmente da fattori biomeccanici e dall’invecchiamento. Il processo patogenetico si basa sulla progressiva degradazione della cartilagine acetabolare che riveste la testa del femore e l’acetabolo, con conseguente sfregamento osseo doloroso.

 

Per spiegarla con parole più semplici, l’artrosi anca si sviluppa per effetto di un progressivo deterioramento della cartilagine articolare che riveste la testa del femore e la superficie acetabolare dell’anca. Questa cartilagine ha un’importante funzione ammortizzante e protettiva per le ossa. Con l’artrosi, la sua struttura si indebolisce e si assottiglia progressivamente fino a danneggiarsi del tutto.

 

Di conseguenza, le superfici ossee sottostanti (testa femorale e acetabolare) che normalmente non dovrebbero mai entrare a diretto contatto, iniziano a sfregare l’una sull’altra direttamente a causa della mancanza di interposizione della cartilagine. Tale sfregamento osseo provoca infiammazione e dolore acuto nella zona interessata ad ogni movimento e sforzo. Il suo peggioramento nel tempo comporta un progressivo limitazione funzionale dell’articolazione dell’anca. Pertanto, la degradazione della cartilagine articolare rappresenta il meccanismo chiave che determina lo sfregamento osseo doloroso caratteristico dell’artrosi anca.

 

Tra i fattori di rischio principali rientrano l’età avanzata, i precedenti traumi con lesioni dell’articolazione coxofemorale, le malattie congenite dell’anca come la displasia, l’osteonecrosi. Talvolta l’artrosi anca può presentarsi come forma idiopatica, ovvero senza causa nota.

 

Nei casi più severi resistenti a terapie conservative, può rendersi necessario il ricorso all’impianto di protesi anca mini-invasiva Palermo, al fine di ripristinare funzionalità e qualità di vita del paziente mediante la sostituzione delle superfici articolari danneggiate con componenti protesiche.

 

Artrosi anca sintomi e complicanze

L’artrosi anca si manifesta principalmente con dolore all’articolazione coxo-femorale, che può irradiarsi all’inguine e alla coscia. Il dolore è causa di rigidità articolare e limitazione nei movimenti, in relazione al grado di severità.

 

Questa può classificarsi in stadi in base all’intensità del dolore e al compromesso funzionale: nel primo stadio il dolore è episodico all’attività, mentre nel secondo è presente anche a riposo e causa difficoltà nei movimenti. Il terzo stadio, più avanzato, si associa a dolore cronico e severa limitazione della deambulazione e delle attività quotidiane.

 

Le complicanze tipiche sono atrofia muscolare (diminuzione patologica del volume e del numero di fibre muscolari scheletriche) per sedentarietà forzata e riduzione della qualità di vita. Nei casi non responsive a terapie conservative, può rendersi necessario l’impianto di protesi anca mini-invasiva Piacenza per recuperare funzionalità articolare. La diagnosi precoce permette trattamenti meno aggressivi.

 

Anca Artrosi: l’importanza di una diagnosi precoce    

Una diagnosi precoce risulta di fondamentale importanza in caso di artrosi dell’anca. L’iter diagnostico solitamente inizia da un’attenta anamnesi e da semplici esami obiettivi, come l’analisi dei movimenti e della deambulazione del paziente nonché la palpazione dell’articolazione coxo-femorale. Questi forniscono già indicazioni sulla presenza di dolore e limitazioni funzionali.

 

Per confermare la diagnosi di artrosi dell’anca possono risultare utili gli esami di imaging quali la radiografia, la risonanza magnetica e l’ecografia, grazie ai quali è possibile valutare lo stato della cartilagine articolare e delle strutture periarticolari. In alcuni casi complessi può rendersi necessaria un’artroscopia diagnostica, con visualizzazione endoscopica diretta dell’articolazione dell’anca.

 

La diagnosi precoce dell’artrosi anca è importante in quanto permette di intraprendere percorsi terapeutici meno invasivi e migliori risultati a lungo termine.