Gonfiore anca

Gonfiore anca post-operatorio dopo protesi: comprendere cause e gestione

Il gonfiore anca dopo un intervento di artroprotesi è un fenomeno abbastanza comune che non deve causare allarme nei pazienti. Questo solitamente compare nel post-operatorio come parte del normale processo di guarigione dell’articolazione dell’anca.

 

Tuttavia, per fronteggiare questo gonfiore in modo appropriato è importante che i pazienti si rivolgano tempestivamente al proprio chirurgo ortopedico di riferimento, in modo da poter valutare assieme la situazione ed impostare la strategia migliore. Infatti, solo il medico specialista, esaminando direttamente l’anca e valutando i vari parametri clinici, è in grado di suggerire le indicazioni più idonee per ogni singolo caso.

Generalmente sono proposti alcuni accorgimenti quali l’applicazione del ghiaccio sulla zona, l’utilizzo di bendaggi compressivi o la deambulazione selezionata. In alcuni pazienti può rendersi necessario ricorrere a farmaci antinfiammatori o antiemofilici sotto stretto controllo medico. Supervisionando da vicino l’evoluzione del gonfiore anca, l’ortopedico può inoltre escludere tempestivamente l’insorgenza di eventuali complicanze.

 

Quindi, la comparsa transitoria di gonfiore a livello dell’anca dopo un intervento protesico non deve allarmare, ma deve indurre il paziente a rivolgersi con fiducia al proprio chirurgo per concordare i migliori accorgimenti volti a ridurre celermente il disturbo.

Gonfiore anca: infezione peri-protesica

Il gonfiore anca può essere sintomo di un’infezione periprotesica dell’anca. L’infezione rappresenta una delle principali complicanze della chirurgia protesica di questa importante articolazione, sebbene sia un evento molto raro grazie alle estese misure preventive adottate sia prima, durante che dopo l’intervento chirurgico.

 

Quando si sviluppa un’infezione profonda dell’anca protesica, i pazienti possono lamentare un dolore anca acuto o cronico, associato spesso a un gonfiore e ad una secrezione purulenta dalla ferita chirurgica. Tale infezione periprotesica determina il fallimento dell’intervento e la necessità di una revisione chirurgica per rimuovere l’endoprotesi infetta e instaurare una nuova profilassi antibiotica.

 

L’infezione dell’anca può presentarsi sia in forma acuta, manifestandosi nel post-operatorio immediato, sia in forma tardiva, tipicamente in seguito a un’infezione sistemica di altra sede. Per prevenire la comparsa di questa temibile complicanza sono adottate molteplici cautele, come la sterilizzazione certificata di tutti gli strumenti chirurgici, il flusso laminare in sala operatoria, i caschi sterili ventilati per gli operatori, la profilassi antibiotica pre-intervento e un accurato lavaggio cutaneo con soluzione alcolica dell’arto prima dell’intervento.

 

Il gonfiore e il dolore anca persistenti possono essere sintomi rivelatori di un’infezione peri-protesica dell’anca, condizione che richiede un tempestivo intervento di revisione chirurgica.


Gonfiore all’anca: trombosi e complicanze emboliche

Il gonfiore all’anca potrebbe anche essere sintomo di possibili complicanze tromboemboliche conseguenti all’impianto di protesi anca. Infatti, dopo questo tipo di intervento mini invasivo Piacenza di artroprotesi dell’anca, in rari casi può svilupparsi una trombosi a carico dell’arto inferiore interessato.

 

La trombosi determina solitamente un dolore e un gonfiore del polpaccio, ma a preoccupare è soprattutto la possibile complicanza embolica polmonare. Fortunatamente, grazie ai protocolli preventivi oggi adottati, si tratta di un evento estremamente raro.

 

Tra le strategie preventive rientrano l’utilizzo profilattico di eparina, somministrata dalla sera prima dell’intervento di protesi anca mini invasiva e prolungata per circa 4 settimane, la visita angiologica con ecografia doppler degli arti inferiori sia nel pre-operatorio che nel post-operatorio, l’impiego di calze elastocompressive se indicato e la mobilizzazione precoce del paziente.

 

Il gonfiore e il possibile dolore a carico dell’anca, associati a sintomi a livello del polpaccio, devono far pensare a questa potenziale complicanza tromboembolica, da tenere in considerazione soprattutto nei giorni successivi all’impianto di protesi anca attraverso tecnica mini invasiva. Un tempestivo monitoraggio permette di escluderla o di intervenire prontamente nel raro caso si manifesti.

 

Gonfiore dopo protesi anca: gonfiore ed ematoma post-operatori

Dopo un intervento di artroprotesi di anca effettuato con tecnica mini invasiva, è fisiologico che si verifichi un certo grado di gonfiore a livello della coscia operata. Questo è spesso accompagnato dalla presenza di un modesto ematoma intorno alla ferita chirurgica.

 

Il gonfiore e l’eventuale ematoma post-operatori non vanno considerati come complicanze, bensì come il normale decorso atteso dopo questo tipo di chirurgia protesica. Ciononostante, costituiscono un motivo di preoccupazione per i pazienti, che devono essere adeguatamente informati.

 

Nel primo mese è bene che i pazienti alternino brevi passeggiate a periodi di riposo a letto, con la gamba operata sollevata grazie a due cuscini, in modo da impedire un ristagno dei liquidi che potrebbe peggiorare il gonfiore. È anche importante non rimanere seduti per più di 30 minuti. Ulteriori misure quali l’applicazione locale di crioterapia o, talvolta, l’uso di calze elastiche possono contribuire a ridurre il gonfiore stesso.

 

Il gonfiore anca transitorio e l’ematoma, non di rado presenti nell’immediato post-operatorio di una protesi anca mini invasiva Palermo, devono essere correttamente inquadrati e gestiti nell’ottica di un progressivo, fisiologico ripopolamento, senza allarmismi.