Protesi monocompartimentale ginocchio

Protesi monocompartimentale ginocchio: i requisiti clinici e i vantaggi dell’artroplastica monolaterale

La protesi monocompartimentale ginocchio si sta affermando come una delle soluzioni più idonee nel trattamento dell’artrosi circoscritta ad un singolo spazio articolare. Questo tipo di impianto protesico parziale, minimizzando il trauma tissutale grazie a tecniche mini-invasive consolidate, fornisce ad oggi risultati molto soddisfacenti in termini di sollievo del dolore e recupero funzionale.

Secondo i dati del Registro Nazionale delle Protesi Ortopediche, negli ultimi 5 anni i casi di artrosi ginocchio trattati con successo mediante protesi monocompartimentale sono incrementati del 25%, attestandosi su oltre 18.000 impianti parziali eseguiti.

 

Tale tendenza in crescita riflette l’affermazione di questo approccio come prima scelta quando l’artrosi interessa prevalentemente una delle tre aree articolari del ginocchio, grazie ai vantaggi di minore invasività chirurgica ed equivalente efficacia rispetto alla protesi totale. Si prevede pertanto un ulteriore ampliamento dell’utilizzo di questa tecnica protesica mini-invasiva nei prossimi anni.

 

Protesi monocompartimentale ginocchio: cos’è

La protesi monocompartimentale rappresenta un’opzione efficace nel trattamento di problemi artrosici localizzati a un singolo compartimento del ginocchio. Questo tipo di intervento, noto anche come protesi parziale o unicompartimentale ginocchio, consiste nella sostituzione protesica di una sola delle tre zone articolari (mediale, laterale o femoro-rotulea) risparmiando le restanti. Il ginocchio è infatti articolato in tre spazi detti compartimenti: mediale (interno), laterale (esterno) e femoro-rotuleo (superiore).

 

La protesi monocompartimentale prevede la sostituzione con un’imbottitura protesica soltanto di uno di questi tre piani articolari, lasciando intatti gli altri due.

 

Nel dettaglio, l’impianto protesico è costituito da:

 

  • Una componente “femorale” che sostituisce il condilo esterno o interno del femore.
  • Una componente “tibiale” che sostituisce il condilo omologo della tibia.
  • Eventualmente una componente “rotulea” per l’artrosi del compartimento femoro-rotuleo.

 

Le componenti protesiche ricostruiscono il piano articolare danneggiato, consentendo i movimenti fisiologici di flesso-estensione e rotazione nel rispetto delle strutture ossee e legamentose residue.

 

Rispetto alla protesi ginocchio Milano totale, più invasiva poiché prevede la sostituzione dell’intera superficie articolare, la monocompartimentale consente tempi di degenza più brevi e minor rischio di complicanze post-operatorie. Indicata in presenza di severa artrosi limitata a un’area ben delimitata, fornisce notevole sollievo dal dolore e migliora la capacità motoria dell’arto, preservando le strutture ossee e legamentose non interessate dal danno degenerativo.

 

Grazie alla mini-invasività della tecnica chirurgica, la protesi monocompartimentale ginocchio si configura sempre più come una valida alternativa rispetto all’impianto protesico totale, soprattutto per pazienti anziani o con comorbidità.

 

Protesi ginocchio monocompartimentale: quali sono i candidati ideali

La protesi monocompartimentale del ginocchio, grazie alle moderne tecniche mini-invasive e ai materiali di ultima generazione, oggi offre un trattamento indicato per specifiche categorie di pazienti affetti da artrosi localizzata. L’ artrosi localizzata è una degenerazione cartilaginea che interessa in maniera prevalente uno dei compartimenti articolari del ginocchio (mediale, laterale o femoro-rotuleo), risparmiando in larga parte le altre zone. Questo significa che il danno artrosico è circoscritto e non diffuso a tutta l’articolazione.

 

I pazienti affetti da artrosi localizzata sono ideali candidati per la protesi monocompartimentale del ginocchio perché:

 

  • Il problema è concentrato in una specifica area, che può essere efficacemente trattata con l’impianto parziale.
  • Le altre parti dell’articolazione non sono coinvolte e possono mantenere intatte le loro funzioni.
  • Non è necessaria una protesi totale, più invasiva, in quanto lo stato artrosico è limitrofo.

 

La protesi monocompartimentale, sostituendo solo lo spazio danneggiato, risulta quindi la scelta più indicata e conservativa per questi pazienti con artrosi circoscritta ad un singolo settore del ginocchio.

 

Uno dei profili più idonei è quindi rappresentato dai giovani con danno isolato a seguito di trauma o microfrattura, che necessitano di una soluzione conservativa per preservare l’articolazione. Anche gli sportivi attivi che hanno sviluppato artrosi in un solo spazio possono giovarsi di questa protesi parziale tornando a praticare le competizioni.

 

Inoltre, essendo meno invasiva della protesi totale ginocchio, la monocompartimentale è indicata prioritariamente per gli anziani con comorbidità o i pazienti debilitati, nei quali i vantaggi in termini di recupero risultano più significativi.

 

Il chirurgo ortopedico, valutando attentamente la sintomatologia, le radiografie e i referti medici, sa individuare i candidati più idonei a beneficiare di questa tecnica di protesi del ginocchio di ultima generazione.

 

Protesi monocompartimentale al ginocchio: vantaggi e svantaggi

La protesi monocompartimentale del ginocchio presenta indubbi vantaggi rispetto alla protesi totale, ma richiede anche una valutazione attenta dei pro e dei contro. Tra i benefici figurano i tempi operatori e di degenza ridotti, il minor sanguinamento, un recupero più rapido e la preservazione delle strutture ossee e legamentose intatte. Inoltre i materiali innovativi utilizzati oggi permettono eccellenti risultati statici e dinamici anche con l’impianto parziale.

 

Tuttavia può sussistere il rischio, seppur basso, di progressione dell’artrosi nei compartimenti non sostituiti. Occorre inoltre valutare con TC l’idoneità anatomica ed escludere danni diffusi, per evitare la necessità successiva di convertire l’intervento in totale.

 

La scelta quindi va ponderata caso per caso dall’ortopedico, preferendo la monocompartimentale per artrosi circoscritte e pazienti fragili, ma optando per la protesi totale in presenza di danno avanzato e multiassiale. Un consulente esperto é in grado di bilanciare pro e contro offrendo la soluzione migliore.