Protesi monocompartimentale del ginocchio: un trattamento definitivo per molti pazienti

L’artrosi del ginocchio rappresenta una condizione patologica degenerativa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, causando dolore, rigidità e limitazione della funzionalità articolare. Per i pazienti affetti da artrosi in un solo compartimento del ginocchio, la protesi monocompartimentale del ginocchio, nota anche come artroplastica, offre una valida alternativa alla sostituzione totale dell’articolazione.

Rispetto alla sostituzione totale del ginocchio, la protesi monocompartimentale offre numerosi vantaggi che meritano di essere considerati:

  • il recupero post-operatorio è notevolmente più rapido. Essendo una procedura meno invasiva, i pazienti sperimentano minor dolore, gonfiore e tempi di recupero ridotti, potendo tornare a casa entro 24 ore dall’intervento e riprendere la maggior parte delle attività quotidiane entro sei settimane
  • il trauma osseo è minore, poiché si sostituisce solo la parte danneggiata del ginocchio, preservando osso, cartilagine e legamenti sani
  • la conservazione di osso e legamenti sani permette un movimento del ginocchio più naturale e simile a quello nativo, offrendo ai pazienti una sensazione di maggiore stabilità e fluidità
  • una riduzione dei rischi di complicazioni rispetto alla sostituzione totale del ginocchio, come infezioni e trombosi venosa profonda
  • la durata della protesi monocompartimentale è un altro punto di forza, con studi che dimostrano una buona tenuta nel tempo. Oltre il 90% dei pazienti riporta un buon funzionamento del ginocchio a dieci anni dall’intervento, segno di una soluzione duratura ed efficace
  • alleviare il dolore e migliorare la funzionalità articolare ha un impatto significativo sulla qualità della vita, riducendo la disabilità e migliorando il benessere generale. 

Come funziona la protesi monocompartimentale del ginocchio

La protesi monocompartimentale del ginocchio è una tecnica chirurgica avanzata destinata ai pazienti che presentano danni limitati a un solo compartimento del ginocchio, consentendo di preservare il tessuto sano circostante. Questo intervento, considerato un trattamento definitivo, mira a sostituire esclusivamente la superficie danneggiata del ginocchio con componenti in metallo e plastica, mantenendo intatte strutture cruciali come cartilagine, legamenti e menischi. 

Di conseguenza, due terzi del ginocchio restano propri, permettendo ai legamenti di giocare un ruolo fondamentale nella propriocezione, ovvero la capacità di percepire la posizione e il movimento del corpo nello spazio. 

Il processo inizia con l’anestesia, che può essere generale, spinale o locoregionale, a seconda delle condizioni generali del paziente e delle preferenze del team medico. Successivamente, il chirurgo effettua un’incisione sull’articolazione del ginocchio per esporre la superficie compromessa. Utilizzando strumenti chirurgici specifici, la cartilagine e l’osso danneggiati vengono rimossi con estrema precisione, assicurandosi che solo il tessuto malato venga eliminato, preservando le strutture sane. 

Una volta completata questa fase, l’osso viene preparato per accogliere i componenti protesici, modellandolo per garantire una perfetta aderenza dei nuovi elementi. A questo punto, i componenti metallici vengono impiantati sull’osso preparato, mentre un inserto in plastica viene inserito per permettere un movimento fluido e naturale dell’articolazione. 

La precisione in questa fase è fondamentale per assicurare la stabilità e la funzionalità a lungo termine della protesi. Infine, l’incisione viene suturata con attenzione e la ferita viene chiusa per ridurre il rischio di infezioni e facilitare il processo di guarigione. La protesi monocompartimentale offre numerosi vantaggi, tra cui un recupero più rapido e un trauma osseo ridotto, migliorando significativamente la qualità della vita post-operatoria. 

Gli studi dimostrano che questa procedura ha una durata nel tempo notevole, con un’alta percentuale di pazienti che riportano un funzionamento ottimale del ginocchio anche a dieci anni dall’intervento. La selezione accurata dei pazienti e la precisione nella tecnica chirurgica sono essenziali per garantire il successo dell’operazione.

Chi è il candidato ideale per la protesi monocompartimentale ginocchio?

Abbiamo detto che i candidati ideali sono pazienti con artrosi monocompartimentale, ovvero quando l’artrosi è localizzata in un solo compartimento del ginocchio (mediale, laterale o femoro-rotuleo). Tuttavia, sono richiesti altri requisiti per accedere all’operazione.

Generalmente, è un intervento atto a qualsiasi età. Un aspetto importante è il peso corporeo: un peso inferiore a 80 kg è preferibile poiché un carico eccessivo sul ginocchio può compromettere la durata della protesi. 

La buona mobilità articolare pre-intervento è essenziale, così come una minore attività fisica, dato che pazienti con un’attività fisica intensa potrebbero trarre maggiore beneficio da una sostituzione totale del ginocchio. Inoltre, la presenza di artrite reumatoide, un’artrite infiammatoria, può compromettere la funzionalità della protesi, rendendo tali pazienti meno idonei per questa procedura.

La valutazione pre-operatoria è fondamentale per determinare l’idoneità del paziente. Un esame radiografico permette di valutare l’entità del danno osseo e la conformazione del ginocchio, mentre una risonanza magnetica (RM) fornisce immagini dettagliate dei tessuti molli, come cartilagine, legamenti e menischi. Esami del sangue sono necessari per valutare lo stato di salute generale del paziente. Infine, la valutazione del dolore e della funzionalità articolare è cruciale per determinare l’impatto dell’artrosi sulla qualità della vita del paziente. 

Protesi monocompartimentale del ginocchio o sostituzione totale del ginocchio?

La protesi monocompartimentale del ginocchio rappresenta un progresso significativo nel trattamento dell’artrosi localizzata in un solo compartimento del ginocchio. È una valida alternativa alla sostituzione totale per pazienti accuratamente selezionati, offrendo vantaggi notevoli come un recupero più rapido, un minor trauma osseo, movimenti più naturali e una riduzione dei rischi post-operatori. 

Questa procedura è particolarmente indicata per pazienti con artrosi monocompartimentale, soprattutto se l’età è superiore ai 60 anni e il livello di attività fisica è moderato. La conservazione di osso e legamenti sani è essenziale per mantenere la propriocezione e garantire una funzionalità ottimale del ginocchio. Tuttavia, non è adatta a tutti i pazienti: se l’osso o i legamenti sono danneggiati, o se il paziente ha un peso corporeo elevato o presenta artrite reumatoide, la sostituzione totale del ginocchio potrebbe essere una scelta più appropriata. 

La decisione tra protesi monocompartimentale e sostituzione totale deve essere presa in collaborazione con il medico curante, basandosi su una valutazione approfondita dell’estensione dell’artrosi, della qualità dell’osso e dei legamenti, nonché delle preferenze e del livello di attività del paziente. 

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