Protesi e obesità: è possibile intervenire in caso di sovrappeso?
La decisione di sottoporsi a un intervento di sostituzione dell’anca o del ginocchio è spesso complessa, specialmente per le persone in sovrappeso. La raccomandazione comune da parte dei medici è quella di perdere peso prima dell’intervento per ridurre i rischi e migliorare i risultati post-operatori. Tuttavia, per i pazienti obesi, queste sfide sono spesso esacerbate dai dolori e dalle limitazioni fisiche causate dalle condizioni che rendono necessaria la protesi.
Perché è rischioso sostituire le articolazioni di anca e ginocchio in pazienti sovrappeso?
Le articolazioni delle gambe, in particolare quelle di ginocchio e anca, sopportano il peso del corpo durante ogni attività, che sia stare in piedi, camminare o correre. A causa della biomeccanica del corpo, il carico su queste articolazioni è amplificato, arrivando fino a sette volte il peso corporeo. Ciò significa che il peso in eccesso esercita una pressione notevole su queste articolazioni, aumentando il rischio di infiammazione e dolore.
Questo è uno dei motivi per cui le persone obese tendono a richiedere sostituzioni totali dell’anca e del ginocchio più frequentemente rispetto a quelle con un peso corporeo nella norma.
Indice di massa corporea per l’intervento di protesi a ginocchio e anca
L’indice di massa corporea (BMI) è uno strumento utilizzato per stimare il grasso corporeo basato sul peso e l’altezza di una persona. Le categorie di BMI sono le seguenti:
- Sottopeso: meno di 18,5
- Peso normale: da 18,5 a 24,9
- Sovrappeso: da 25 a 29,9
- Obesità di classe I: da 30 a 34,9
- Obesità di classe II: da 35 a 39,9
- Obesità di classe III: oltre 40
In passato, i pazienti con un BMI superiore a 40 (obesità di classe III) non erano considerati candidati ideali per la sostituzione dell’anca. Tuttavia, i progressi nella tecnologia medica hanno ampliato i criteri di ammissibilità. Attualmente, il BMI massimo raccomandato per la sostituzione dell’anca è di 40. Pazienti con BMI superiore possono essere accettati per l’intervento, ma devono essere consapevoli dei maggiori rischi di complicazioni.
Uno studio del 2017 ha evidenziato che i pazienti obesi, nonostante avessero più dolore e una funzionalità peggiore prima dell’intervento, mostravano miglioramenti sostanziali nel dolore e nella funzionalità sei mesi dopo l’intervento.
Tuttavia, è importante considerare che i pazienti obesi sono a maggior rischio di complicazioni post-operatorie, come infezioni, coaguli di sangue e problemi di guarigione delle ferite. Può infatti succedere che il tessuto cicatriziale possa limitare la mobilità dell’articolazione sostituita. Condizioni come diabete, malattie cardiovascolari e sindrome metabolica, poi, possono aumentare ulteriormente i rischi. Pertanto, una valutazione medica approfondita è fondamentale prima di procedere con l’intervento.
Cosa aspettarsi dopo un intervento di sostituzione di anca o ginocchio
Dopo un intervento di sostituzione dell’anca, i pazienti obesi possono aspettarsi una degenza ospedaliera più lunga e un recupero più complesso rispetto ai pazienti di peso normale, con la possibilità di dover trascorrere periodi prolungati in centri di riabilitazione specializzati e richiedere un monitoraggio più intensivo per prevenire complicazioni.
Analogamente, la sostituzione del ginocchio in pazienti obesi comporta rischi aggiuntivi, ma non è automaticamente esclusa; i chirurghi valutano individualmente i pazienti per determinare se i benefici dell’intervento superano i rischi.
Perdita di peso prima dell’intervento
Per ridurre i rischi associati alla chirurgia di sostituzione articolare, è spesso consigliabile perdere peso in modo sicuro e graduale prima dell’intervento. Cambiamenti nello stile di vita, come un’alimentazione sana e un aumento dell’attività fisica, possono essere utili. In alcuni casi, i medici possono raccomandare farmaci per la perdita di peso o interventi di chirurgia bariatrica.
Conclusioni
Nonostante i rischi aggiuntivi, l’obesità non è un ostacolo insormontabile per sottoporsi a un intervento di sostituzione dell’anca o del ginocchio. La valutazione deve essere personalizzata, tenendo conto dei benefici potenziali dell’intervento rispetto ai rischi. Con una preparazione adeguata e una gestione attenta delle comorbidità, i pazienti obesi possono ottenere significativi miglioramenti nella qualità della vita attraverso la chirurgia di sostituzione articolare.
La via postero-laterale, una tecnica chirurgica comunemente utilizzata per la sostituzione dell’anca, può offrire vantaggi specifici in termini di accesso e visualizzazione dell’articolazione, pur richiedendo un’attenta gestione post-operatoria per minimizzare il rischio di complicazioni, come infezioni e sofferenza della ferita.
Parlare con il chirurgo delle proprie preoccupazioni e dei modi per ridurre al minimo i rischi è fondamentale. Un approccio multidisciplinare, che coinvolga il chirurgo ortopedico e, se necessario, specialisti in gestione del peso, può ottimizzare i risultati e garantire un recupero sicuro ed efficace.
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