Intervento di protesi all'anca

Intervento di protesi all’anca e le attività post operatorie consentite

L’artrosi anca rappresenta una delle patologie articolari più diffuse nella popolazione, determinando un progressivo deterioramento della superficie cartilaginea dell’articolazione dell’anca e conseguenti dolori e limitazioni funzionali. Nei casi più severi di artrosi all’anca, quando le terapie conservative come la fisioterapia e i farmaci antinfiammatori si dimostrano inefficaci, l’unica soluzione in grado di ristabilire la piena funzionalità articolare è rappresentata dall’intervento di protesi all’anca.

Questo intervento di sostituzione protesica consente di sostituire la testa del femore e l’acetabolo nativo con componenti artificiali in materiale plastico e metallico, replicando l’anatomia fisiologica dell’articolazione. Nonostante la difficoltà tecnica legata all’impianto delle componenti protesiche e al rispetto dei parametri biomeccanici, l’intervento di protesi dell’anca si è dimostrato nel tempo risolutivo nel trattare i sintomi dolorosi e le limitazioni funzionali dovute all’artrosi avanzata.

 

Tuttavia, la fase post-operatoria risulta altrettanto delicata per garantire il pieno recupero articolare. I protocolli riabilitativi e le attività consentite nelle varie fasi successive all’intervento di artroprotesi, devono essere seguiti rigorosamente. Tutto questo al fine di ottenere i migliori risultati possibili in termini di recupero della mobilità e autonomia nei movimenti e nella vita quotidiana.

 

Intervento di protesi all’anca: mobilizzazione, deambulazione e gesti della vita quotidiana

L’intervento di protesi all’anca prevede una fase post-operatoria importante per consentire la corretta mobilizzazione dell’articolazione protesica e favorire un progressivo recupero funzionale. Infatti, immediatamente dopo l’intervento di protesi anca mini invasiva Piacenza è necessario iniziare esercizi di mobilizzazione attiva e passiva del ginocchio e dell’anca per prevenire complicanze tromboemboliche e riacquisire l’ampiezza articolare. In questa fase iniziale il paziente è aiutato nella deambulazione con l’ausilio di stampelle o deambulatore per ridurre i carichi sull’arto interessato.

 

Normalmente già dopo una settimana dall’intervento è possibile iniziare a deambulare senza l’ausilio degli attributi dopo aver controllato che non insorgano dolori. Nelle settimane successive è valutato l’aumento dei carichi sull’arto per favorire la ripresa della normale deambulazione.

 

L’ obiettivo della fase riabilitativa post-chirurgica, che si protrae fino a tre mesi circa, è il recupero della piena funzionalità dell’articolazione mediante esercizi finalizzati al raggiungimento dell’ampiezza articolare ottimale, al miglioramento della forza muscolare e all’apprendimento corretto dei pattern di deambulazione. Il rispetto del programma di mobilizzazione e riabilitazione risulta fondamentale per ottenere un buon recupero funzionale dopo l’intervento di protesi all’anca.

 

Intervento protesi all’anca: tempi di rientro al lavoro in base alla mansione e alla ripresa motoria

I tempi di rientro al lavoro dopo un intervento di protesi all’anca variano in base alla tipologia di mansione svolta e ai progressi nella ripresa motoria. Normalmente per lavori che non prevedono sforzi eccessivi agli arti inferiori è possibile riprendere l’attività dopo 4-6 settimane dall’intervento di protesi anca mini invasiva Palermo. I primi giorni è bene limitare la posizione seduta a non più di 2-3 ore, per ridurre la compressione sull’arto operato.

 

Professioni che richiedono invece lavori in piedi, camminate prolungate o sollevamento di carichi, necessitano generalmente di tempi più lunghi, mediamente 6-8 settimane, prima del rientro. In questi casi particolare attenzione deve essere posta al raggiungimento di un’adeguata ampiezza articolare e forza muscolare, fattori determinanti per tollerare sforzi prolungati.

 

Laddove possibile risulta preferibile una graduale riammissione al lavoro, iniziando con qualche ora al giorno e aumentando progressivamente i carichi funzionali secondo i monitoraggi del fisioterapista. Un rientro troppo anticipato potrebbe infatti compromettere il recupero ottenuto con la riabilitazione post-operatoria.

 

Intervento all’anca protesi: tappe per la ripresa dell’esercizio fisico e gli sport consentiti a seconda dei tempi di recupero

La ripresa dell’attività motoria e sportiva dopo un intervento di protesi all’anca necessita di un preciso programma di recupero, modulato sulla base dei tempi di guarigione dell’arto operato.

 

Durante le prime 6-8 settimane dall’intervento di protesi anca mini invasiva Milano, l’obiettivo principale è il ripristino della piena mobilità articolare e dei pattern di deambulazione. In questa fase iniziale il paziente è gradualmente reintrodotto a esercizi di rinforzo muscolare in acqua, per ridurre i carichi sull’arto.

 

Normalmente dopo 2 mesi è possibile iniziare attività fisiche più impegnative come il ciclismo in piano o l’ellittica, valutando le capacità individuali. Le camminate con incremento del ritmo sono introdotte intorno alle 8 settimane, monitorando la risposta articolare.

 

Solo dopo 3-4 mesi il paziente ha raggiunto generalmente una buona capacità funzionale e può dedicarsi ad alcuni sport non impattanti come il nuoto, l’equitazione o il golf, previa autorizzazione del chirurgo ortopedico. Discipline con forti sollecitazioni dinamiche come il calcio o sport da combattimento rimangono da evitare, per prevenire microtraumi prematuri all’impianto protesico.

 

Il rispetto dei tempi di recupero motorio risulta fondamentale dopo l’intervento di protesi all’anca, al fine di agevolare l’integrazione ossea dell’impianto ed evitare sovraccarichi dannosi per l’articolazione.