Gonartrosi: che cos’è e come affrontarla

L’artrosi del ginocchio, o gonartrosi, è una patologia degenerativa e progressiva caratterizzata dal consumo della cartilagine, il tessuto che riveste le ossa e funge da “cuscinetto” favorendo lo scorrimento di un capo osseo sull’altro.

La gonartrosi viene definita primaria quando è provocata dall’usura della cartilagine correlata all’età, secondaria quando la causa è da ricondurre a malallineamenti congeniti (valgismo o varismo) oppure a traumi o malattie che determinano un’usura precoce a carico dell’articolazione.

Gonartrosi: sintomi e diagnosi

Il sintomo principale della gonartrosi è il dolore al ginocchio, che si manifesta quando si salgono le scale o si cammina su terreni irregolari ed è particolarmente intenso all’inizio del movimento dopo un lungo periodo di riposo (per esempio al mattino); il dolore e la rigidità articolare mattutini in genere scompaiono dopo che l’articolazione si è “riscaldata”.

Con la progressione della malattia, i sintomi si fanno più pronunciati: il dolore, che si manifesta con più frequenza, anche a riposo, e la rigidità articolare possono compromettere il normale svolgimento delle attività quotidiane. Possono anche essere percepiti degli “scricchiolii” quando si muove il ginocchio.

Tra i fattori di rischio per l’insorgenza di gonartrosi, oltre all’avanzare dell’età, anche il sovrappeso e pregresse lesioni legamentose o meniscali, che possono contribuire ad accelerare i processi degenerativi a carico della cartilagine articolare.

La diagnosi di gonartrosi viene posta dall’Ortopedico in seguito all’esame obiettivo e agli esiti di esami di imaging come la radiografia.

Il trattamento conservativo della gonartrosi

Le strategie di trattamento della gonartrosi dipendono strettamente dalla fase della malattia.

Nei pazienti con gonartrosi lieve o moderata possono essere messe in atto una serie di strategie conservative al fine di alleviare il dolore e talvolta ritardare il ricorso a un intervento di chirurgia protesica.

Tra queste ricordiamo, il trattamento farmacologico con antidolorifici o antinfiammatori, le infiltrazioni articolari con acido ialuronico, le terapie con PRP (plasma ricco di piastrine) o con cellule staminali da tessuto adiposo, e le terapie fisiche quali la tecar terapia, la laserterapia e la fisioterapia. Anche l’eventuale riduzione del peso corporeo in eccesso può giovare.

Va comunque precisato che, anche se consentono di tamponare il dolore, si tratta comunque di strategie non risolutive.

Le protesi di ginocchio

Come accennato, le terapie conservative, anche se possono essere efficaci nell’alleviare il dolore, non rappresentano una soluzione definitiva al problema.

Nei casi in cui il paziente presenti gonartrosi in fase avanzata e il dolore e la rigidità articolare ne compromettano significativamente la quotidianità e la qualità di vita, si rende necessario il ricorso a un intervento di chirurgia protesica per sostituire l’articolazione del ginocchio. La protesi di ginocchio può essere totale o monocompartimentale.

Quando gran parte dell’articolazione è danneggiata e il paziente lamenta dolore invalidante che non trae giovamento da altre terapie, viene proposto un intervento per l’impianto di una protesi totale di ginocchio, che prevede che vengano rivestiti tutti e tre i compartimenti del ginocchio (mediale, laterale e femoro-rotuleo).

Se la gonartrosi è limitata a uno solo dei 3 comparti, è invece possibile effettuare un intervento chirurgico di sostituzione parziale (protesi monocompartimentale), in cui viene sostituito il solo comparto usurato mentre viene preservata la parte sana del ginocchio.

La chirurgia protesica è sicura ed efficace

L’evoluzione delle tecniche nell’ambito della chirurgia protesica ha reso le procedure sempre meno invasive, consentendo di posizionare le protesi senza tagliare muscoli, tendini e legamenti; peraltro, quando la diagnosi di gonartrosi è posta tempestivamente, è possibile preservare anche il tessuto osseo grazie all’utilizzo delle protesi monocompartimentali, che rappresentano la vera mininvasività nell’ambito della chirurgia protesica.

Grazie al posizionamento di una protesi di ginocchio, dopo un adeguato periodo di riabilitazione, il paziente è in grado di tornare alle normali attività della vita quotidiana.

Gli interventi di artroprotesi di ginocchio, sia totale che monocompartimentale, sono sicuri, con percentuali di successo intorno al 93-94% e una durata delle protesi di 15-20 anni.