Coxartrosi e sport: la protesi di rivestimento dell’anca

Nei casi di artrosi dell’anca (coxartrosi) in stadio avanzato, il paziente può avvertire una sintomatologia dolorosa e una perdita di mobilità e funzionalità dell’articolazione tali da richiedere un intervento di sostituzione protesica.

Sono sempre più numerose le persone, di qualsiasi età, che praticano sport a vari livelli, amatoriali o agonistici. E senza dubbio una delle preoccupazioni che mi riferiscono i pazienti candidati all’impianto di protesi d’anca, specie quelli più giovani e attivi, è proprio quella di poter tornare a praticare il loro sport preferito anche dopo l’intervento di artroplastica.

Qual è la strategia chirurgica ottimale per gli sportivi?

Senza dubbio l’attività sportiva è importantissima per il benessere fisico e psicologico di ogni persona e gli impianti protesici moderni per la sostituzione articolare di un’anca compromessa sono in grado di garantire l’eliminazione del dolore e un recupero funzionale dell’articolazione che possa permettere al paziente di ritornare a praticare l’attività fisico-sportiva che era stata compromessa a causa della patologia artrosica.

Nella scelta del tipo di protesi da impiantare vanno tenuti in conto numerosi fattori, inclusi il rischio di usura correlato all’attività sportiva praticata e le aspettative del paziente in termini di ritorno allo sport.

La sostituzione dell’anca con un impianto tradizionale di protesi totale comporta la rimozione non solo della cartilagine usurata ma anche della testa e del collo del femore e la sostituzione di questi e dell’acetabolo (l’incavo in cui la testa femorale è alloggiata) con componenti artificiali.

Si tratta di un intervento che consente ai pazienti di migliorare la qualità di vita, ma non è l’unica strategia possibile.

Protesi di rivestimento: di cosa si tratta

La protesi di rivestimento dell’anca prevede che la testa del femore venga mantenuta integra, e che la superficie articolare del femore e dell’acetabolo venga rivestita da due superfici molto sottili realizzate in metallo che si articolano fra di loro.

L’accoppiamento metallo-metallo è molto resistente e riduce in modo consistente l’usura della protesi.

Sebbene la protesi metallo-metallo possa provocare la dispersione di ioni metallici nel corpo, in particolare gli ioni cobalto e cromo (misurabili nel sangue), i pazienti con funzionalità renale normale sono in grado di espellere tali ioni attraverso le urine.

L’intervento per l’impianto di una protesi di rivestimento è molto meno invasivo rispetto alla chirurgia protesica tradizionale in cui vengono sostituiti la testa del femore e l’acetabolo.

I vantaggi per i pazienti

I vantaggi di questo tipo di protesi sono numerosi: innanzitutto, come accennato in precedenza, viene conservata la testa del femore del paziente e questo è importante nel caso in cui si rendesse necessario ricorrere in futuro a una revisione. Con il tempo, infatti, qualsiasi protesi potrebbe allentarsi o mostrare segni di usura, e nei pazienti giovani e attivi la probabilità che possa essere necessario un intervento successivo non è trascurabile.

La protesi di rivestimento inoltre determina una riduzione del dolore e consente al paziente il pieno recupero della funzionalità articolare, permettendogli di riprendere a praticare qualsiasi tipologia di attività sportiva, anche di impatto o che richiede un’ampia gamma di movimento.

Questo tipo di intervento inoltre si traduce in una ripresa della quotidianità rapida e un rischio ridotto di complicanze.

Rispetto alle protesi tradizionali, infine, diminuisce il rischio di usura ed è pressoché azzerato il rischio di lussazione. Nella protesi di rivestimento, infatti, il diametro della sfera è più grande, conferendo maggiore stabilità all’articolazione.

In definitiva, protesi all’anca e sport sono un binomio possibile. In base alle caratteristiche, alle richieste funzionali e alle aspettative di ciascun paziente, saprò valutare il tipo di protesi più adeguata per un ritorno allo sport senza dolore.