Infiltrazioni acido ialuronico anca

Infiltrazioni acido ialuronico anca: focus sulle tecniche ecoguidate

Le infiltrazioni acido ialuronico anca rappresentano oggi una delle opzioni terapeutiche più diffuse e richieste per il trattamento della coxartrosi.

Questo si spiega con la notevole incidenza di risultati positivi riportati dai numerosi studi clinici effettuati negli ultimi anni. Le infiltrazioni di acido ialuronico all’anca, infatti, garantiscono sollievo dal dolore in modo spesso immediato e duraturo nel tempo, migliorando significativamente la capacità funzionale dell’arto.

Tali benefici possono inoltre persistere anche a distanza di mesi dal trattamento, riducendo notevolmente il ricorso a terapie farmacologiche. Non da ultimo, le infiltrazioni risultano ben tollerate e possono essere ripetute secondo necessità.

Tra le tecniche disponibili, quella ecoguidata si è imposta come gold standard, in quanto facilita l’esecuzione dell’infiltrazione da parte del medico e ne incrementa sicurezza ed efficacia, grazie al monitoraggio in tempo reale di ago e preparato. Ciò spiega l’ampia richiesta di questo trattamento da parte di medici e pazienti.

 

Infiltrazioni acido ialuronico anca: indicazioni per l’uso

Le infiltrazioni articolari di acido ialuronico rappresentano una valida opzione nel trattamento della gonartrosi e coxartrosi. La tecnica ecoguidata sta diventando sempre più diffusa grazie alla precisione nel raggiungere la sede d’azione. L’ecografia permette infatti di visualizzare in tempo reale ago e soluzione infiltrata, garantendo sicurezza e confort per il paziente. Le moderne apparecchiature assicurano anche la possibilità di registrare e documentare l’intervento.

La minore invasività ecoguidata, combinata all’effetto lubrificante e protettivo del preparato a base di acido ialuronico, concorre a ridurre il fastidio post-infiltrazione e a migliorare ulteriormente i risultati. 

Le infiltrazioni articolari di acido ialuronico anca Palermo sono quindi oggi raccomandate in presenza di coxartrosi di I-II grado, per alleggerire i sintomi come dolore, rigidità articolare e minorata deambulazione. Prima di tutto spieghiamo meglio cos’è la coxartrosi. Si tratta di una forma di artrosi (degenerazione cartilage-ossea) che interessa specificatamente l’articolazione della anca, detta appunto coxofemorale. Questa consiste in un processo degenerativo cronico a carico delle strutture articolari dell’anca, in particolare:

 

  1. Della cartilagine di rivestimento, che con il tempo va incontro a progressiva usura e scomparsa.
  2. Dell’osso sottocondrale, che in risposta all’assenza di cartilagine va incontro ad alterazioni trofiche (ispessimenti, sclerosi, osteofiti).
  3. Eventualmente dei tessuti molli di rinforzo come la capsula articolare.

 

Le cause più comuni sono fattori genetici, microtraumi ripetuti, alterazioni del trofismo osseo, sovraccarichi. La coxartrosi si manifesta soprattutto dopo i 40 anni e porta a limitazione dei movimenti e dolore a carico dell’anca, per la progressiva riduzione degli spazi articolari.

Le infiltrazioni di acido ialuronico costituiscono inoltre un’opzione di trattamento ausiliario nei casi di una risposta inadeguata alla terapia farmacologica. Possono essere ripetute ciclicamente nel tempo per mantenere i benefici. Laddove l’ecografia confermi la presenza di liquido sinoviale irritativo, le infiltrazioni guidate presentano inoltre un’azione antinfiammatoria aggiuntiva.

 

Infiltrazioni ecoguidate: tecnica di approccio ecoguidato per l’anca

Le infiltrazioni ecoguidate rappresentano la metodica d’elezione per veicolare farmaci e preparati come l’acido ialuronico nella cavità articolare dell’anca, in modo mirato e controllato. Grazie all’uso dell’ecografia, è possibile per il medico intravedere in tempo reale ago e soluzione infiltrata durante tutte le fasi dell’intervento, ottimizzando precisione e sicurezza.

Generalmente il paziente è posizionato in decubito laterale con la gamba da trattare in posizione di flesso-estensione. Dopo accurata disinfezione della cute, il medico si avvale delle immagini ecografiche per individuare la sede ottimale di accesso all’articolazione, di solito sul dorso dell’anca.

Quindi avanza con estrema cautela l’ago in aderenza ai riferimenti anatomici visualizzati, infiltrando metodicamente il preparato, fino al completo riempimento della cavità. L’ecografia permette anche di verificare la corretta diffusione di acido ialuronico infiltrazioni anca e di escludere eventuali effetti indesiderati.

 

Infiltrazione ecoguidata anca: cosa succede dopo

L’infiltrazione ecoguidata dell’anca rappresenta un trattamento ambulatoriale ben tollerato, che non richiede ospedalizzazione. Tuttavia, è importante che il paziente conosca le indicazioni del medico sul post-trattamento.

Immediatamente dopo l’intervento si può verificare un leggero dolore o senso di pesantezza nella zona, del tutto fisiologico. Nei giorni successivi è consigliabile ridurre gli sforzi e applicare impacchi freddi per 15 minuti, al fine di alleviare eventuali fastidi.

Generalmente non sono indicate immobilizzazioni, bensì esercizi di mobilizzazione attiva e passiva dell’articolazione, utili a favorire la diffusione uniforme del preparato infiltrato e a prevenire fenomeni di irrigidimento articolare. Qualora compaiano sintomi positivi come gonfiore o febbre, è necessario avvisare tempestivamente il medico curante. In genere però, dopo una settimana i benefici dell’infiltrazione ecoguidata anca iniziano a manifestarsi sotto forma di sollievo dal dolore e miglioramento della funzionalità. Occorre infine un controllo ambulatoriale programmato per verificare l’evoluzione nel tempo.